LA BIBLIOTECA

Stanotte ho fatto un sogno.  Mi trovavo in una gigantesca biblioteca, almeno questa era l’interpretazione che ne dava la mia mente. E lì c’era una parete zeppa di schedari. Avevo un’informazione da cercare entro l’ora di chiusura e dovevo trovare lo schedario che mi avrebbe rimandato al volume utile per la mia ricerca.

La Forza senza nome e senza volto, mi aveva detto: Va e portami indietro ciò che ti ho chiesto, se riesci domani avrai ancora un nuovo compito, se non riesci, non conoscerai ciò che ti ho chiesto e qualcun altro farà allora il lavoro al tuo posto.

Sembrava un lavoro impossibile da svolgere nei limiti di quel tempo.

Ho smesso di pensare alla scadenza e mi sono concentrata sui pochi dettagli che avevo, mi sono concentrata sul compito che mi era stato affidato. Ho fissato lo schedario, acquietato la mia fretta. A quel punto mi sono accorta che nella mia mente si era creato abbastanza spazio per guardare alle informazioni che avevo, scoprendo che non erano poi così scarne. Ho aperto uno schedario e trovato ciò che mi serviva, poi sono uscita nel sole.

E’ stato uno splendido ‘sogno’!

Svegliandomi avevo questo in testa:

Esiste una forza che ci chiede, nella quiete, di cercare ciò che serve. Noi siamo i cercatori dell’informazione, siamo lo strumento che rivela la conoscenza dimenticata, ma  nel farlo conosciamo. Siamo gli esecutori, ma nell’eseguire conosciamo. Non siamo la forza, ma nel servirla ne diventiamo parte, poiché essa è la domanda e nel contempo la conoscenza che noi gli rechiamo indietro. Questa forza è ciò che tiene in moto la ricerca, e poiché essa è immobile, si è suddivisa in molti.

P.S. – ritengo che fosse questa l’informazione da portare indietro 😉

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